LEGAMBIENTEPAESTUM

L’Oasi occupa una superficie di circa 20 ettari.

Salendo dal mare si attraversa la spiaggia, sabbia chiara e finissima, qua e là piccoli frammenti lasciati dalle onde, conchiglie, legnetti, alghe. Più a monte, dove iniziano le dune, compaiono le prime tracce di vegetazione: sono le rare piante psammofite, o delle sabbie, che con i loro fusti spessi e spinosi resistono all’ostilità di quest’ambiente dal substrato sabbioso incoerente e molto povero di elementi nutritivi e prolungati periodi di aridità e salinità. Non resistono però, alle ruspe ed alle ruote delle Jeep…

Fra le più belle il Pancratium maritimum o giglio di mare.


Fra la duna e la pineta s’incontra un residuo di macchia mediterranea, vegetazione bassa e intricata ricca di arbusti, che avrebbe dominato tutta la fascia costiera se non fossero state piantate le conifere. Fra le specie più diffuse il mirto, il lentisco, la smilace. Caratteristica è la forma assunta da queste piante, modellate dall’azione incessante del vento. Sono inoltre presenti numerosi esemplari di eucalipto e di acacia, che tendono ad invadere l’area della macchia.


Gran parte dell’oasi è coperta da una pineta di Pino Domestico (pino da pinoli) e Pino d’Aleppo. Questo bosco non è spontaneo, ma è stato piantato circa 50 anni fa dalla Forestale per proteggere le aree coltivate più interne dai venti salmastri provenienti dal mare. Di origine naturale è invece una quercia, il leccio, presente in modo frammentario sulle cime delle dune. Il sottobosco della pineta è molto rado e povero di specie perché i pini, mai diradati, sono troppo fitti, quindi la mancanza di luce solare e gli aghi che coprono completamente il terreno lo rendono sterile. Fanno eccezione le chiarìe, zone circoscritte in cui la maggiore umidità e la penetrazione del sole permettono la crescita delle piante autoctone.