Giglio di mare è un progetto di educazione ambientale per far conoscere l'ecosistema costiero.

Al progetto hanno partecipato l'Istituto Professionale per l'Agricoltura "Lamia" di Gromola e la Scuola Media Statale di Capaccio "C. Carducci" (sede di Vannulo). L'iniziativa  si sviluppa grazie alla sinergia fra la Costiera dei fiori (programma promosso dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania) ed il Centro di Educazione Ambientale della rete regionale INFEA “Torre Laura” Paestum, con il patrocinio del Comune di Capaccio e della Provincia di Salerno.

L'idea del progetto deriva dall'azione di tutela del circolo di Legambiente Paestum che ha dato vita all'oasi dunale facendo conoscere a tutti i frequentatori del mare l'importanza di quel contesto naturale.

Per meglio far comprendere il valore della fascia costiera si è ricorso al "fiore immagine" della duna: il giglio di mare.

Tra le diverse azioni previste dal progetto vi è la costruzione del vivaio sperimentale del Pancratium maritimum, con lo scopo di creare nel settore floro-vivaistico la commercializzazione della specie in modo che il fiore diventi più conosciuto per l’azione che svolge sulla duna e quindi protetto. 

Il progetto inoltre, ha previsto il concorso “Fiore della duna” destinato alle scuole della provincia di Salerno finalizzato alla creazione di un logo-marchio che rappresenti il giglio di mare. Il logo vincitore sarà l'etichetta dei futuri vasi del vivaio sperimentale di Pancratium maritimum.

Li voglio vivi

"Li voglio vivi " è un'iniziativa curata da Legambiente nazionale per il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio che ha l'obiettivo di far crescere la consapevolezza che ogni creatura va tutelata e che i nostri comportamenti spesso compromettono delle specie, con grave danno per la biodiversità e per l'equilibrio dell'ecosistema marino.

Rivolto ai bambini e ai ragazzi, il percorso vuole sviluppare la loro capacità di osservare l'ambiente ricavandone segnali e indicazioni che aiutino a capirne al contempo la complessità e le particolarità, rafforzando così il legame con il proprio territorio.

Legambiente propone dunque metodologie e strumenti per aumentare la conoscenza di specie comuni nei nostri mari ma difficilmente osservabili direttamente, allo scopo di creare una crescente sensibilizzazione verso specie che sono minacciate dalla pressione umana, dalla pesca o da attività turistiche, industriali e sportive.